Epaminonda Ceccarelli




Nato a Ravenna (1925-2011), laureato a Bologna nel 1952 in Ingegneria con tesi in Costruzione aeronautica. 
Nel 1954 una Borsa studio del Ministero dell'Aeronautica gli da l'accesso alla laurea in ingegneria Aeronautica presso l'ateneo di Roma.

Esercita da subito la libera professione ed apre uno Studio di progettazione con due anime. 
La prima architettonica-ingegneristica per la progettazione di opere edili. 
La seconda indirizzata alla progettazione nella nautica di imbarcazioni da diporto. 
Abbinando le due anime si dedica alla portualità nautica da diporto.

Nella prima progetta viadotti e ponti in muratura, ed una lunga serie di abitazioni, quartieri popolari, oltre ad importanti opere nei centri storici.
Fra le sue opere importanti: progetta integralmente e realizza per la multi nazionale Johnson Wax la sede italiana ad Arese, vincendo il concorso internazionale in USA.

Nel 1963, con una serie di opere architettoniche, vince il premio nazionale di Architettura INARCH del Ministero della Cultura a Roma per la regione Emilia e Romagna. 
Progetta e realizza il primo porto turistico realizzato in Adriatico a Cervia per 500 imbarcazioni.

Nel settore nautico si giova di una decennale esperienza sportiva velica dal 1948, vincendo anche in campo internazionale con la classe Snipe. 
Nella progettazione opera come designer per molti Cantieri, dove realizza imbarcazioni per la serie oltre scafi in legno one off per il Cantiere De Cesari. 
Intuisce che la sua esperienza aerodinamica deve trasferirla nella progettazione nautica, cosa che da uno scafo all'altro esperimenta.

In vetroresina realizza il primo scafo in Italia realizzato in serie nel 1965, il Classis 26, poi il Classis 24 che si affermano anche sportivamente vincendo le più prestigiose regate del tempo in Adriatico.
La vetroresina apre le porte alla serie.
Per fare ciò occorreva un cantiere apposito per la serie che progetta per primo con il logo e nome Classis a Ravenna.

Nel 1973 realizza EC 26 progettandolo, e realizzando il prototipo che si piazzerà all'estero, primo nella storia della nautica italiana, terzo assoluto nella più prestigiosa regata di altura internazionale a La Rochelle.
Sotto il logo EC, acronimo del suo nome, ha realizzato una serie di imbarcazioni prodotte da molti Cantieri Italiani, tra i quali si ricordano il Cantiere Cranchi, Baruffaldi, Alb Sails.
Oggi navigano sopra il migliaio di unità EC dal Pacifico al Mediterraneo.

Ha collaborato con staff progettuali delle due sfide italiane di coppa America 32 e 33, prima con Mascalzone Latino e poi con +39 Challenge, dove il figlio Giovanni Ceccarelli era il principale designer.
Ha collaborato in seno alla Ceccarelli Yacht Design alla progettazione di diverse unità a motore realizzate in serie in Italia. 
L'Ordine Ingegneri dell'Emilia Romagna, e quello di Ravenna, gli hanno assegnato due medaglie d'oro nel 52 esimo anniversario dell'esercizio della libera professione.
 

 
UN SUO SCRITTO A PROPOSITO DEL DISEGNO DI UN PREMIO

Riflessioni su un lavoro per un premio
di Epaminonda Ceccarelli

Ecco il Premio per Diporthesis, io lo chiamerei il "mio messaggio".
La lamiera di acciaio grezza è semplice com'è la voce del mare, tutta dello stesso spessore.
Lo stesso spessore perché la penna che ha disegnato è un rigo uniforme.
L'acciaio è l'AISI 316 tipo inossidabile, come usato in ambito marino.
Il discorso grafico è una lettura semplice.
Sono due sezioni di uno scafo, uno a vela ed uno a motore, un'asta centrale, l'alberatura, nessun decoro, come il volto degli angeli.
Il mare ci invita alla semplice verità delle cose, a forme pulite, dove tutto deve essere legato alla funzione.
Ecco perché tutto l'inutile, reso a volte effimeramente utile dall'uomo, è rimasto, con rispetto, chiuso nelle riviste platinate.
Sotto al basamento ho scritto il mio unico messaggio per i professionisti di domani, con tutto il rispetto della utilità di servizio che ha l'informatica, ho scritto: 
"Le vostre mani, gli occhi e la mente sono il più grande strumento che dio vi ha dato per la creatività"
Spero tanto che ci sia ancora una "mano di fabbro irripetibile" che possa eseguirlo, dando quel calore che certe macchine non daranno mai, come i volti di quegli angeli rinascimentali.
 

Buon vento da Epaminonda Ceccarelli 
dall'Adriatico di Romagna